Il ministero degli Esteri russo ha avvertito gli Stati Uniti di non commettere un “errore fatale” dopo che un recente attacco statunitense nel Pacifico orientale ha ucciso quattro uomini, sviluppo che segue mesi di operazioni marittime americane vicino al Venezuela.Il segretario alla Difesa Pete Hegseth ha definito l'azione un “colpo cinetico letale” contro una nave presumibilmente coinvolta in narco‑traffico; funzionari statunitensi affermano che Operation Southern Spear è iniziata a settembre, ha compreso almeno 26 attacchi noti e ha schierato la portaerei USS Gerald R. Ford, caccia a Puerto Rico, Marines in mare e oltre 20 imbarcazioni nel Pacifico e nei Caraibi.Organizzazioni per i diritti umani e giuristi chiedono indagini indipendenti e accusano gli attacchi di equivalere a uccisioni extragiudiziali, mentre il leader venezuelano
Nicolás Maduro ha definito le mosse statunitensi pirateria e ha promesso resistenza; alcuni consiglieri statunitensi, tra cui
Susie Wiles, dicono che le operazioni perseguono anche obiettivi politici più ampi, aumentando le tensioni diplomatiche regionali.